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Progetto BELFRIT: verso l’armonizzazione degli integratori a base di botanicals

Gabriella Ferraris
Gabriella Ferraris
Progetto BELFRIT: verso l’armonizzazione degli integratori a base di botanicals


Il legislatore europeo ha portato a termine il processo di armonizzazione per gli integratori di vitamine e minerali disciplinando le sostanze ammesse ed i livelli massimi di impiego. Fino ad ora nessun provvedimento è stato assunto per definire meglio le “altre sostanze” di integrazione alimentare. Gli integratori alimentari sono stati riconosciuti e disciplinati in ambito europeo con la direttiva 46/2002/CE.

Con tale denominazione la direttiva intende gli alimenti destinati a fornire una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine ed i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fisiologico.

Il legislatore europeo ha portato a termine il processo di armonizzazione per gli integratori di vitamine e minerali disciplinando le sostanze ammesse ed i livelli massimi di impiego. Fino ad ora nessun provvedimento è stato assunto per definire meglio le “altre sostanze” di integrazione alimentare.

In Italia, il legislatore, nel dare attuazione alla direttiva 46/2002/CE con il D.Lgs. 169/2004,ha esteso la definizione di integratore alimentare ai prodotti a base di aminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre ed estratti di origine vegetale ed il Ministero della Salute ha emanato delle Linee Guida per identificare tali sostanze, definirne limiti e condizioni di impiego ed eventuali avvertenze.

Particolare attenzione meritano gli estratti vegetali, attualmente più spesso indicati come “botanicals”, noti per avere benefiche proprietà salutistiche e da sempre utilizzate in Italia nella formulazione di prodotti proposti per il benessere dell’organismo.

In Italia si è per lunghi anni coltivato il progetto di una legge per la regolamentazione del settore erboristico, che avrebbe cioè dovuto definire e regolare le piante utilizzabili in prodotti di libera vendita, dunque distinti dai farmaci, nonché le modalità di presentazione e distribuzione di tali composti. Il progetto non è mai andato in porto ed è stato alla fine abbandonato e i prodotti a base di sostanze vegetali, che fino ad allora trovavano collocazione, alquanto dubbia, tra gli alimenti comuni, sono stati fatti rientrare nell’ambito della normativa sugli integratori alimentari grazie all’attuazione della direttiva 46/2002/CE ed alle Linee Guida messe a punto dal Ministero della Salute.

Il Ministero, per quanto riguarda i Botanicals, ha da tempo creato un elenco di piante officinali, identificando  le specie e/o loro parti  idonee all’uso alimentare e tradizionalmente ritenute dotate di effetti fisiologici e di azioni benefiche sull’organismo e si è quindi resa possibile la immissione in commercio di integratori alimentari costituiti da sostanze vegetali destinati a finalità salutistiche.

Prodotti a base di piante sono prodotti e distribuiti anche in altri paesi comunitari ma non sempre le valutazioni delle autorità regolatorie coincidono e così spesso gli operatori del settore che hanno voluto intraprendere importazioni od esportazioni hanno potuto farlo solo grazie alle procedure di mutuo riconoscimento, spesso incontrando ostacoli e problemi a causa delle valutazioni che, in questa situazione, devono essere effettuate caso per caso.

Nel 2009 Italia, Francia e Belgio, paesi in cui sono largamente presenti integratori alimentari a base di sostanze vegetali e le cui autorità regolatorie hanno un approccio simile nella valutazione dei botanicals, per facilitare le procedure di mutuo riconoscimento, hanno deciso di condividere le loro esperienze ponendosi come obiettivo di creare una lista comune di piante ammissibili  negli integratori alimentari.

E’ nato così il progetto Belfrit (dalle iniziali dei tre paesi Bel – Fr – It) al quale hanno partecipato oltre alle autorità regolatorie, esperti dei diversi paesi che hanno proceduto ad un’approfondita verifica dal punto di vista scientifico di tutte le piante ammesse nei tre paesi e ad una rivalutazione dei loro usi tradizionali.

Il lavoro di revisione ha portato, come si voleva, alla creazione di una lista unica  che è stata presentata in Italia  il 18 aprile scorso in un incontro presso il Ministero della Salute.

Grande apprezzamento ed interesse per il lavoro svolto ed i risultati raggiunti sono stati manifestati da altri paesi europei e si auspica che l’armonizzazione a tre del progetto Belfrit possa avviare, con l’adesione di altri stati, un processo di armonizzazione più ampio facilitando gli scambi tra i paesi dell’unione e con ripercussioni importanti su tutti gli aspetti legati alla qualità ed alla sicurezza degli integratori a base di botanicals.


Gabriella Ferraris

Nata a Vercelli nel 1964, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pavia nel 1989, quale alunna del “Collegio Nuovo” della Fondazione S. Bruni. È avvocato dal 1992 (albo degli avvocati di Milano) e si occupa in particolare di questioni relative alla produzione e distribuzione di prodotti cosmetici, dietetici ed erboristici, anche quale redattrice di riviste giuridiche specializzate in tali settori. Relatrice in corsi ECM per farmacisti e docente in seminari nell’ambito del corso di laurea in Tecniche erboristiche di Milano (Edolo), Modena, Padova, Torino (Savigliano) e Salerno.
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