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Farmaci consegnati fuori dalla farmacia? Non è reato.

Silvia Stefania Cosmo
Silvia Stefania Cosmo
Farmaci consegnati fuori dalla farmacia? Non è reato.


La mera attività materiale di consegna dei farmaci al di fuori della farmacia, NON configura il reato di esercizio abusivo della professione di farmacista di cui all’art. 348 del codice penale quando manca il compimento degli atti tipici di detta professione.

Secondo i giudici, gli imputati – non farmacisti – non avevano né somministrato, né commercializzato né distribuito abusivamente i farmaci, in quanto i medicinali venivano ordinati direttamente alla farmacista che provvedeva a farli recapitare presso alcuni esercizi commerciali, ove i clienti si recavano a ritirarli.

Nel caso in cui era poi necessaria la prescrizione medica, la ricetta veniva inviata alla farmacia e solo in un secondo momento il farmaco veniva fatto recapitare presso i locali commerciali per essere poi ritirato dai clienti.

È quanto si legge nella sentenza della Corte di appello di Messina che ha trovato conferma nella successiva decisione n. 48839 della sezione penale della Corte di Cassazione che si è occupata del caso della consegna di medicinali in locali commerciali diversi da quelli di una farmacia da parte di soggetti NON farmacisti.

Secondo la Suprema Corte risulta che gli imputati si limitassero a ricevere in consegna i farmaci inviati dalla farmacia e a consegnarli ai destinatari senza svolgere alcuna attività riconducibile a quella di somministrazione diretta o commercio abusivo, poiché i farmaci provenivano dalla farmacia confezionati e posti in buste intestate alla farmacia, contenenti anche lo scontrino, su richiesta del cliente, il quale inviava la ricetta in farmacia, provvedendo, invece, al ritiro e al pagamento presso gli esercizi commerciali.

Appare, quindi, come si legge nella sentenza, del tutto erronea la valutazione del primo giudice circa l’esercizio abusivo della professione di farmacista da parte degli imputati i quali, appunto, si limitavano solo alla consegna del farmaco e al ritiro del pagamento del prezzo, pacificamente destinato alla farmacia.

Soggiungono, inoltre, i giudici della Cassazione che non sussisteva neppure l’elemento “soggettivo” del dolo tipico del reato poiché NON è stata provata la consapevolezza degli imputati di svolgere attività proprie della professione di farmacista senza averne titolo: l’attività meramente materiale loro affidata si limitava, infatti, nell’offrire alla clientela il servizio di consegna e recapito dei farmaci in un luogo concordato e comodo per il cliente.

Nessun dubbio, invece, che a compiere le attività tipiche della professione – ricezione ordinativi e ricette, predisposizione, confezionamento del prodotto ed emissione dello scontrino fiscale – attestante la vendita, venissero svolte esclusivamente nei locali della farmacia.

In altre parole, secondo la Cassazione è da escludere che l’attività di vendita avvenisse presso locali diversi dalla farmacia con la conseguenza che non sarebbe ipotizzabile l’esercizio abusivo della professione.

Vale la pena di evidenziare, infine, che la sentenza non può essere interpretata come un “libera tutti”, la questione, infatti, ha riguardato il rilievo penale del comportamento dei non farmacisti, mentre con riferimento alla condotta del farmacista, va rammentato che quest’ultimo è soggetto alla normativa speciale di settore e ovviamente anche al codice deontologico.


Silvia Stefania Cosmo

Nata a Milano nel 1973, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. È avvocato dal 2001 (albo degli avvocati di Milano). Dal 1998 partecipa all’insegnamento di Istituzioni di Diritto Pubblico e di diritto amministrativo presso l’Università Cattolica di Milano in qualità di cultore della materia e come guida di seminari. Dal 2000 collabora stabilmente con lo Studio Cavallaro, Duchi, Lombardo, Cosmo del quale è divenuta socia nel 2014. Nel 2020, con l’avv. Paolo Franco e l’avv. Quintino Lombardo, ha fondato HWP Health Wealth Pharma – Franco Lombardo Cosmo - Studio Legale in Milano e Roma. Il diritto amministrativo ed in particolare il diritto farmaceutico con le branche connesse sono il fulcro dell’attività professionale. È autrice di diverse pubblicazioni e di articoli in riviste di settore in ambito sanitario e farmaceutico oltre che relatore in numerosi convegni e attività di formazione. Collabora con la rivista Farma Mese
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