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La revisione della pianta organica al 31 dicembre 2012 e la soppressione delle farmacie soprannumerarie

Claudio Duchi
Claudio Duchi
La revisione della pianta organica al 31 dicembre 2012 e la soppressione delle farmacie soprannumerarie


Si presenta con sempre maggior frequenza il caso di Comuni nei quali il progressivo e costante calo della popolazione residente rispetto al 31 dicembre 2010 ha determinato il venir meno della proporzione di legge tra numero di farmacie e popolazione residente; in pratica, non vi sono più i numeri che nella primavera del 2011, con riferimento ai dati del 31.12.2010, avevano consentito la istituzione delle nuove sedi farmaceutiche che ora sono state inserite nei concorsi straordinari banditi dalle diverse regioni.

Il fenomeno è frutto principalmente  del censimento intervenuto nell’ottobre 2011 che  ha dato un bilancio quantitativo in parecchi Comuni assai diverso  ed in diminuzione rispetto ai dati dell’anagrafe.

In altri termini, i dati anagrafici sono stati per così dire puliti di chi non risultava realmente residente e perciò sono davvero  molti i Comuni in cui sono venute meno le condizioni che avevano legittimato la istituzione di nuove sedi farmaceutiche, specie quando tale istituzione era avvenuta utilizzando il resto di popolazione  superiore al 50% del parametro di legge.

Questa situazione  merita molta attenzione perché si tratta di verificare se il venir meno della popolazione che ha legittimato la istituzione della sede farmaceutica debba determinarne la soppressione, oppure si tratti comunque di un assetto intangibile.

Il problema in realtà è semplice dal punto di vista concettuale, ma certamente  si rivelerà difficile sul piano della soluzione: in sede di revisione della pianta organica la sede farmaceutica che risulti soprannumeraria nel senso che si è detto deve essere soppressa; la sua  effettiva soppressione incontrerà molte difficoltà, si è facili profeti a dirlo, per gli equivoci e la vischiosità che caratterizzano queste  situazioni.

Va osservato in particolare che il problema offre, per così dire,  una finestra di soluzione ora, cioè prima che  la sede farmaceutica soprannumeraria venga assegnata a mezzo del concorso straordinario determinando nell’assegnatario il forte  affidamento nella sua  apertura e, soprattutto, ad apertura avvenuta, nel suo mantenimento.

Al momento attuale, invece, non essendo ancora intervenute le assegnazioni ai vincitori dei concorsi, nessun interesse privato si contrappone all’interesse pubblico alla migliore assistenza farmaceutica, interesse che,  per definizione, si realizza con il rispetto della legge e perciò della proporzione tra numero  di esercizi e popolazione residente che la legge prevede.

Non vi è dunque dubbio che debba intervenire la soppressione delle sedi farmaceutiche soprannumerarie ed il loro stralcio dai concorsi straordinari in cui sono state inserite: la difficoltà è data dal fatto che i Comuni nella gran parte non solo non hanno operato la revisione della pianta organica delle farmacie  entro il 31.12.2012, come avrebbero dovuto fare per essere tempestivi, ma neppure  si apprestano a farlo, non essendo incentivati perché non hanno nuove sedi  da istituire, da un lato, e non avendo l’abitudine a disporre essi stessi la revisione della pianta organica  delle farmacie, come invece il decreto Monti stabilisce dall’altro.

La conclusione è ovvia ma non per questo meno fondata:  chi vi ha interesse deve insistere con le buone … e con le cattive perché la  revisione della pianta organica venga fatta al più presto.


Claudio Duchi

Nato a Cremona nel 1946, ha conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Pavia nel 1969. È avvocato dal 1975 (albo degli avvocati di Pavia) ed ha esercitato l’attività forense occupandosi principalmente di diritto sanitario e delle farmacie, anche quale redattore di riviste giuridiche specializzate. È autore di alcune monografie e di numerosi contributi, tra cui “Titolarità e gestione della farmacia privata” (Utet Periodici Scientifici, 1990), “Il riordino del settore farmaceutico” (Pirola Editore, 1991, con Francesco Cavallaro) e, da ultimo, “I reati del farmacista” (Editoriale Giornalidea, 2000). Relatore in numerosi convegni e corsi ECM destinati al settore farmaceutico, collabora stabilmente con la rivista Farmamese.
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