Con due recenti sentenze gemelle (n. 596 e 597 del 15.1.2015) la Corte di Cassazione ha espresso dubbi di legittimità costituzionale sulla terzietà ed indipendenza dei componenti della Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie designati dal Ministero della Salute, e ha trasmesso gli atti alla Corte Costituzionale. Va ricordato che recentemente la Corte Costituzionale, con la sentenza n. 193 del 9.7.2014, ha dichiarato la illegittimità costituzionale della norma che non prevede un numero di componenti tali da consentire che in caso di giudizio di rinvio per effetto dell’annullamento di una precedente decisione, lo stesso si svolga dinanzi ad un collegio composto da componenti che non avevano partecipato alla precedente decisione; la questione era stata sollevata dalla Corte di Cassazione con la sentenza n. 20140 del 3.9.2013.

Da allora la Commissione Centrale non è più in grado di svolgere regolarmente la sua attività a causa della mancata nomina dei componenti aggiuntivi necessari al riesame delle questioni da esaminare per la seconda volta a seguito di rinvio (cioè di annullamento di una sua prima decisione da parte della Corte di Cassazione), ed attualmente sembra essere paralizzata del tutto a causa dei dubbi recentemente emersi, a seguito delle due sentenze gemelle più sopra ricordate, sulla terzietà ed indipendenza di alcuni dei suoi componenti.